World AIDS Day 2020 – Se hai dubbi: chiama! 800861061

Quest’anno il tema della Giornata Mondiale di Lotta contro l’AIDS è “Global solidarity, shared responsibility”: “Solidarietà globale, responsabilità condivisa”.

Martedì 1 dicembre 2020, in occasione della Giornata Mondiale di Lotta contro l’AIDS, il Servizio di counselling Telefono Verde AIDS e Infezioni Sessualmente Trasmesse – 800861061 dell’Istituto Superiore di Sanità sarà attivo dalle 10.00 alle 18.00. Contemporaneamente, gli esperti risponderanno anche sul web al contatto Skype uniticontrolaids e all’indirizzo e-mail dedicato esclusivamente alle persone sorde.
Il COVID-19 ha dimostrato che, durante una pandemia, nessuno è al sicuro fin quando tutti siano al sicuro. Chiamare il Telefono Verde AIDS e IST e informarsi  con gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità è un gesto importante per la prevenzione dell’HIV, AIDS e delle altre infezioni a trasmissioni sessuale. Al tempo stesso si possono ricevere indicazioni sulla prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2. Il numero di persone con diagnosi di AIDS, lo stadio finale di un’infezione da HIV non trattata, è diminuito di oltre la metà nell’ultimo decennio e l’obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG) di porre fine all’epidemia di AIDS entro il 2030 è considerato raggiungibile.

Le raccomandazioni Oms
  1. Dare priorità a una serie di misure di prevenzione, come sensibilizzazione, promozione del sesso sicuro, preservativi, fornitura di programmi di scambio di aghi e terapia sostitutiva degli oppioidi e profilassi pre-esposizione per l’HIV, nota anche come PrEP;
  2. Fornire servizi di consulenza e test sull’HIV efficienti, inclusi servizi di diagnosi rapida, test HIV basati sulla comunità e test automatici HIV; e
  3. Garantire un accesso rapido a cure e cure di qualità per le persone diagnosticate.
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Superare il pudore

Da una recente ricerca condotta in Italia da Durex nel periodo pre-Covid (fonte Adnkronos) , su 500 persone tra i 16 e i 55 anni solo una su due è solita usare il preservativo. Un dato che l’azienda ha definito «allarmante», in quanto il preservativo è l’unico contraccettivo in grado «di combattere efficacemente la diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Una considerazione rilevante soprattutto in Italia, dove l’attenzione sul tema dell’educazione sessuale e, in generale, sulle infezioni sessualmente trasmissibili negli ultimi anni è diminuita. Secondo le analisi che la stessa Durex fa periodicamente, tra i più giovani, ovvero nella fascia d’età che va dai 15 ai 24 anni, c’è stato un graduale aumento del numero di malattie contratte anche a causa di scarsa consapevolezza del rischio delle infezioni sessualmente trasmissibili.

Uno dei nemici più grandi è ancora oggi la vergogna, infatti più della metà degli intervistati dice di sentirsi in imbarazzo a comprare i preservativi in farmacia». Per questo, una pubblicità più libera e un’informazione più efficace, dicono, permetterebbero di veicolare un messaggio che aiuti a superare la vergogna e incoraggiare anche il cambiamento culturale.

Piu’ educazione sessuale e cultura condivisa. Ne parliamo con Roberta Giusto Psicologa Associazione CAMA(Centro Assistenza malati AIDS) LILA (Lega Italiana per la lotta contro l’Aids Bari
Roberta Giusto, psicologa Associazione CAMA
(Centro Assistenza malati AIDS)
LILA (Lega Italiana per la lotta contro l’Aids Bari)

“Sul fenomeno dell’HIV c’è ancora tanta ignoranza, nel senso proprio di “ignorare” del tutto la patologia, le modalità con cui può essere diffusa e la possibilità che possa accadere anche a noi. Oltre ad “ignorare” anche la differenza tra HIV e AIDS dal momento che il primo è il virus dell’immunodeficienza umana mentre l’Aids è la sindrome da immuno – deficienza acquisita causata proprio dal virus dell’HIV. Ne consegue che una persona sieropositiva, con terapia antiretrovirale in atto, non necessariamente svilupperà l’AIDS. Anzi grazie alla terapia potrebbe raggiungere una carica virale 0 (Zero) tale da non essere più in grado di contagiare nessun’altra persona. Oltrepassando il punto di vista meramente medico, quello che non è possibile “ignorare” è quanto la patologia sia ancora immersa in una bolla chiamata stigma. Sia ancora accerchiata da quella sensazione di pericolosità, etichettamento e spesso “disprezzo” che non trova radici logiche quanto impulsive e dettate dall’ignoranza suddetta. prosegue la dottoressa e psicologa Roberta Giusto – Quello che emerge dalla mia personale pratica clinica (collaborando come psicologa presso l’associazione CAMA (Centro Assistenza malati AIDS) LILA (Lega Italiana per la lotta contro l’Aids) di Bari), è che le persone con sieropositività prima di tutto non sono solo uomini omosessuali ma anche uomini/donne eterosessuali in relazioni stabili e in procinto anche di avere un figlio (spesso infatti si arriva a scoprire dell’HIV proprio durante le analisi di routine successive la notizia della gravidanza). Questi dati servono per far comprendere che nessuno è immune da questa patologia e che spesso l’unica arma per combatterla è proprio prevenirla (attraverso l’uso di precauzioni; attraverso controlli periodici). Di fronte alla diagnosi di HIV il mondo crolla e ogni minima maceria si sente scorrere nel sangue, proprio in quello stesso sangue che è stato invaso dal virus. Il senso di colpa riecheggia nel vortice dei pensieri e immediatamente si incomincia a definire la propria individualità come “persona malata e incurabile” piuttosto che come una persona che HA una malattia cronica (come può essere un carcinoma o diabete di tipo I). Non si riesce a comprendere come è possibile che sia accaduto, “perché proprio a me?” la domanda più frequente che viene riportata nei colloqui psicologici. Non c’è una risposta univoca a questa domanda, è necessaria tanta comprensione, accoglienza e consapevolezza che anche se è successo proprio a te, dal pozzo in cui senti di essere precipitato si può risalire. Si può continuare a condurre una vita regolare, fluida, dinamica con qualche accortezza in più ma con lo stesso spirito e personalità che contraddistingue da sempre la persona in essere. Le domande che piuttosto è necessario “gridare” sono “perché la scuola non pone attenzione sull’educazione sessuale? Perché in famiglia ancora oggi, nel 2020, non si parla in casa di sesso e diventa un tabù insormontabile? Perché diamo ai nostri figli come unica fonte di conoscenza quella dei porno (dove tra l’altro non viene usato quasi mai il preservativo)?”. È di fronte a queste domande che bisogna indignarsi, fermarsi, riflettere, analizzare e ricominciare a creare una nuova consapevolezza negli adolescenti di oggi, molto più precoci degli anni passati, affinché possano anche solamente avere il dubbio che una precauzione debba essere usata (e non solo per evitare gravidanze indesiderate) e magari informarsi di conseguenza. Ma il dubbio dobbiamo instillarlo noi e una giornata come questa può essere proprio il momento perfetto per parlarne con i vostri figli, per raccontargli come mai esiste la giornata mondiale contro l’aids. Piccoli passi per grandi cambiamenti. Si parla di sessualità e di salute ed entrambe fanno parte della nostra vita quotidiana, per quanto si voglia nasconderlo quando si parla dei propri figli, pertanto necessitano di un’attenzione particolare, costante, seria. Un tabù distruttivo in meno per una consapevolezza costruttiva e protettiva in più”.

#BastaTantoCosì, torna la campagna digital di Durex Italia in occasione del World Aids Day del 1° dicembre. Ambassador Frank Matano, che lancerà un’asta

Promuovere l’educazione sessuale e sostenere la cultura della prevenzione contro le infezioni sessualmente trasmissibili: è questo l’obiettivo della campagna digital #BastaTantoCosì, promossa da Durex in collaborazione con Anlaids, Associazione Italiana nata per fermare la diffusione del virus HIV e dell’AIDS. Arrivata quest’anno alla sua seconda edizione, e presentata in occasione del World Aids Day, l’iniziativa si propone di sensibilizzare sull’importanza di una sessualità sempre più consapevole e protetta, promuovendo l’uso del preservativo come unico dispositivo anticoncezionale in grado anche di prevenire le infezioni sessualmente trasmissibili.Fino al 1 Dicembre, chiunque vorrà, potrà acquistare questi oggetti o fare una donazione e tutto il ricavato verrà devoluto ad ANLAIDS.

Chi è ANLAIDS?

Fondata nel 1985, Anlaids, (Associazione Nazionale per la lotta contro l’Aids) è una delle prime associazioni nate in Italia per contrastare la diffusione dell’infezione da Hiv e dell’AIDS. La sua mission si concentra in 4 aree: Prevenzione di Hiv e Infezioni Sessualmente Trasmissibili, Informazione, Ricerca, Assistenza a persone fragili.

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