Giornata Mondiale senza tabacco: diminuiscono i fumatori di sigaretta, aumentano i consumatori di tabacco riscaldato e di e-cig

L’indagine condotta dall’ISS  in collaborazione con l’Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri, l’Università Vita-Salute S. Raffaele, l’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete Oncologica (ISPRO) e la Doxa in occasione della Giornata Mondiale senza tabacco ha evidenziato come fumatori fortemente motivati abbiano trovato la forza di smettere di fumare a beneficio della propria salute. Un video ricorda l’impegno anche attraverso il telefono verde 800 554088 a supportare coloro che vogliono intraprendere questo percorso  .

Durante il mese di aprile, 630 mila italiani hanno smesso di fumare: 334 mila uomini e 295 mila donne.  Il – 1,4% (da 23,3% a 21,9%) include circa 206 mila giovani (tra 18-34 anni), 270 mila tra 35 e 54 anni e circa 150 mila tra 55 e 74 anni. Resta il 3,5% della popolazione che, pur non cessando completamente il consumo dei prodotti del tabacco, ha diminuito la quantità consumata. Persiste il 9,0% della popolazione ( 3,9 milioni di persone) che ha aumentato o iniziato il consumo di tabacco. Infatti, l’8,55 ha aumentato il numero di sigarette fumate al giorno e 218 mila persone sono diventate nuovi fumatori. Precisamente il consumo medio di sigarette al giorno è passato da 10,9 a 12,7 con un incremento percentuale di 9,1. Particolarmente alta la percentuale di incremento delle sigarette consumate al giorno nelle donne che è stato del 15,2% rispetto al 3,6% riscontrato negli uomini.

Cresce di un punto percentuale l’uso della sigaretta elettronica dall’8,1% (18-74 anni) al 9,1% per un totale di  436mila svapatori in più durante il lockdown. Gli utilizzatori (occasionali+abituali) di prodotti a tabacco riscaldato prima del lockdown erano il 4,1% degli italiani (18-74 anni), ovvero circa 1.787.600 persone. Durante il lockdown tale percentuale è salita al 4,4% con un incremento degli utilizzatori di sigaretta elettronica pari a circa 130.800 persone.

Il Telefono Verde contro il Fumo e Centri Antifumo ha gestito meno telefonate (31 al giorno contro 52 pre lockdown) ma più lunghe ( da 8 a 15 minuti). È aumenta in maniera esponenziale l’offerta di percorsi per smettere di fumare (dal 3% al 18%; da 150 percorsi attivati in 9 mesi a 172 nel periodo del lockdown) e sono raddoppiati l’offerta di informazioni sulla salute (dal 33% al 63%) e il sostegno psicologico (dal 4% all’8%).

Non sono mancate telefonate di familiari di fumatori che si sono trovati a subire il fumo passivo. Come ogni anno l’ISS ha provveduto a lanciare l’aggiornamento dei Centri Antifumo: dei 292 Centri Antifumo censiti presso l’ISS, circa 100 non hanno dato riscontro della loro attività. Negli ultimi tre mesi molti Centri Antifumo sono stati a supporto dell’emergenza COVID-19 mettendo a disposizione locali o personale e al contempo hanno continuato le loro attività offrendo agli utenti assistenza a distanza (telefonate, SMS, videochiamate).

Una ricerca diffusa da AIRC e pubblicata sulla rivista Developmental Cell suggerisce che il fumo di sigaretta aumenta i recettori ACE2 nei polmoni, favorendo la diffusione dell’infezione. Questo potrebbe spiegare i dati epidemiologici che mostrano un maggior rischio di complicanze polmonari da COVID-19 nei fumatori.

La sigaretta inoltre lascia le proprie impronte digitali nelle cellule del cancro della vescica, permettendo di identificare una causa della malattia. La scoperta, in futuro, potrebbe aiutare a bloccare il tumore.Le sostanze tossiche rilasciate dalle sigarette, ribadisce AIRC – che si depositano sulla pelle, sui vestiti e sulle superfici, rappresentano un rischio per la salute, specialmente quella dei bambini.

I risultati pubblicati sulla rivista Science Advances dimostra che si può essere esposti al fumo anche in ambienti in cui è vietato fumare a  causa del cosiddetto fumo “di terza mano”. Si può però essere esposti anche alle sostanze tossiche rilasciate dalle sigarette e accumulatesi sulla pelle, sui vestiti e sulle superfici. In questo caso, in gergo, si parla appunto di fumo “di terza mano”.

Rinunciare a tutto quello che la dipendenza da sigaretta genera a livello emotivo, rappresenta un’ardua impresa che necessita di volontà a non cedere ad essa, altrimenti il tabagista rischia di passare da uno stato di dipendenza all’altro .

Dr.ssa Valentina Meconio nutrizionista

https://it-it.facebook.com/1Nutrizionista/“Il tipico problema per chi si allontana dal fumo è LA FAME NERVOSA ha detto Valentina Meconio nutrizionista – dovuta all’esigenza di colmare quel “vuoto” dovuto non solo all’astinenza da nicotina ma anche dalla gestualità del fumo. Di conseguenza si tende a ricorrere a cibi che supportino questa carenza. In genere dolcetti, caramelle, gomme da masticare, salatini, cioccolatini…,tutto ciò che vada a confortare  il senso di “irrequietezza”. E’ importante sforzarsi di seguire uno stile alimentare sano ed equilibrato che consenta di non accusare l’esigenza di “spizzicare”. Gli alimenti alleati, più indicati sono: FRUTTA: ananas, arance, fragole, kiwi, melone, anguria, mirtilli, pompelmo, ribe.VERDURA: cavolo rosso, carote, lattuga, zucchine, melanzane ,pomodori, rucola, zucca gialla, finocchi.FRUTTA SECCA: mandorle, noci, anacardi, nocciole, pinoli. PESCE : bianco, azzurro, verde.CARNI BIANCHE : tacchino, pollo, coniglio.CARNI ROSSE: manzo, vitello. Un supporto valido a superare il desiderio di “masticare” tra un pasto e l’altro può essere rappresentato dall’utilizzo di tisane alla frutta e /o leggermente” calmanti” quali infusi a base di frutti rossi o valeriana, melissa, passiflora, camomilla…rigorosamente non zuccherate. Anche una forma di attività fisica gradita al soggetto , ballo, passeggiate, running, nuoto, può contribuire a “distrarre” dall’abitudine di accendere la sigaretta e perché no, contribuire a “scaricare” eventuali tensioni accumulate durante l’arco della giornata”.

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