Conosci la penna che c’è dietro? E’ la bravissima Francesca Fiorentino

Che la comunicazione stia cambiando, elevandosi al di sopra dei generi e degli stereotipi è sotto gli occhi di tutti. Cambia il linguaggio, siamo alle prese con contenuti nuovi e cambiamenti culturali in divenire per superare l’impasse che ci ha bloccato nel divario maschile femminile. Da sempre l’inclusione è stata una meta da raggiungere senza capire quale strada potesse essere la migliore per arrivare dritte al punto.

Con Francesca Fiorentino, giornalista ed esperta di comunicazione cerchiamo di campire la trasformazione in atto a partire dal suo blog https://smackonline.it/ e sui social fb , twitter e Instagram quale officina di cambiamento.
Sì, perché settimana dopo settimana moltissime donne, artiste, professioniste scelgono Smack! per parlare di sé e dei valori che muovono la consapevolezza sempre più potente del valore di essere donna e di averne molte da dire.
Francesca come nasce e che prodotto editoriale è il blogzine Smack! ?

Smack! è una creatura strana in effetti. Nasce tre anni fa in un momento professionalmente deleterio – avevo smesso di scrivere per fare un lavoro che non aveva nulla a che fare con il giornalismo – con due anime molto precise che convivono in pace: quella del diario personale e del magazine. Non saprei dirti per quale motivo sia approdata alla scelta del blogzine femminile, forse si è trattato di un bisogno specifico di esplorare a fondo la mia identità, il mio essere donna. Ci sono momenti in cui sento forte l’esigenza di aprirmi alle lettrici e ai lettori su tematiche che mi stanno molto a cuore come l’accettazione di sé, il rapporto coi genitori, i sentimenti, altri in cui invece prende il sopravvento la mia indole giornalistica e allora l’esigenza non è più solo quella di raccontarmi ma di mostrare un fatto in tutte le sue implicazioni. Ecco perché amo molto la formula podcast, perché mi permette di chiacchierare e di fare domande alle mie ospiti tirando fuori la loro voce, i loro pensieri. È una comunicazione potentissima.
Siamo tutte ancora catalizzate e attratte dallo strepitoso discorso che definirei a dir poco potente che Alexandria Ocasio-Cortez ha pronunciato qualche tempo fa contro il sessismo in risposta alle offese ricevute da un collega repubblicano, il senatore Ted Yoho, e al suo successivo tentativo di scuse. Denunciare una violenza verbale e di genere è necessario per tutelare sé stesse in quanto donne e professioniste e anche per fare da moltiplicatore ed incoraggiare a non accettare più aggressioni di questo in quanto persone in qualsiasi ambito. Cosa pensi di questo segnale?

Io ammiro la potenza di Alexandria Ocasio-Cortez e te lo dico da donna che non ha quel temperamento e che spesso e volentieri nella vita davanti ad un’offesa, un’aggressione è rimasta impietrita. Questo bullismo da quattro soldi, esercitato su persone deboli o considerate tali, è nefasto e per essere estirpato definitivamente dobbiamo tutti compiere una rivoluzione culturale profondissima. Dire “NO”, pretendere scuse per delle accuse violente, non è solo sano ma è il modo migliore per dare l’esempio alle nostre figlie e ai nostri figli. Occorre tracciare dei confini ben precisi oltre i quali non si può andare. Rispetto non è solo una parola.
Le donne che intervisti su Smack! sono esempi di successo ma anche espressioni di normalità. Donne che hanno saputo affermare sé stesse facendo forza sulle proprie idee capacità competenze. Quanto è importante dare una testimonianza concreta della grandezza che si nasconde nella quotidianità nella misura in cui aiuta una donna a realizzarsi?
Per me è essenziale. Quando parlo di rivoluzione culturale è proprio a questo che penso, ad un grande movimento politico e di pensiero che finalmente mostri le donne per quello che realmente sono. Non siamo creature dolcemente complicate, siamo essere umani che ogni giorno mettono in gioco talento e intelligenza; che, quando ci dicono che certe cose non le possiamo fare, reagiscono con vitalità, senza mollare di un millimetro. Abbiamo un corpo di cui non ci vergogniamo, siamo piene di desiderio e desideri, imperfette, ma santo cielo vere.
Cosa bolle in pentola per Smack, quali sono le anticipazioni che puoi dare alle lettrici e magari anche ai lettori che vogliono conoscere e capire un po’ di più dell’universo femminile?

All’inizio una persona mi chiese ironicamente se Smack! potessero leggerlo anche gli uomini. Risposi di sì, perché le riflessioni che trovano spazio sul blogzine appartengono a uomini e donne. Penso che si debba superare questo antagonismo per arrivare ad una verità più profonda e totale, cioè che siamo esseri umani con identiche capacità e identica nascita, ma con le diversità che ci vengono dalle nostre scelte di vita, dalle nostre sensibilità, dalla nostra capacità di mettersi in sintonia con tutto quello che non è razionale. Queste diversità per me sono un tesoro prezioso, non un limite né una discriminante. Non posso darti anticipazioni perché non so ancora cosa diventerà Smack! e te lo dico con orgoglio. Chi lo sa, potrei decidere di essere presente solo coi podcast o di realizzare progetti che vadano al di là del racconto del mondo femminile. Nel breve termine, però, posso dirti che ci saranno tantissime ospiti che parleranno del loro lavoro e delle loro creazioni. Di sicuro Smack! è e sarà sempre una casa aperta a tutte loro.
Infine Francesca… perché è importante che le donne ma ancor prima le ragazze capiscano che l’inclusione e la complicità femminile possono davvero contribuire a far sì che si possa colmare il gender gap in favore di una consapevolezza nuova?

Sono cresciuta con una madre brillante, acuta, molto bella, ma figlia di una cultura sociale fortemente patriarcale, dove la figura di controllo era esercitata da un fratello maggiore che racchiudeva in sé il peggio del maschilismo più retrivo. Questa è stata l’aria che ha respirato fin da bambina e questo mi ha trasmesso. Mi sono salvata, passami il termine, perché nella mia vita ho conosciuto tantissime figure femminili meravigliose: intelligenti, libere, sfrontate, coraggiose.
Amiche, professoresse, la mia straordinaria psicoterapeuta, che giorno dopo giorno, anno dopo anno, mi hanno fatto capire che essere donne sia una ricchezza. Che non bisogna rinunciare a nulla per realizzare la propria identità umana, laddove per realizzare non intendo arrivare ad un traguardo e fermarsi, perché siamo sempre tutti in continua trasformazione. È importante coltivare inclusione e complicità femminile perché solo col confronto tra di noi, solo in gruppo si possono eliminare quei piccoli “vuoti” che fanno male e che ti fanno sentire sola. Se mia madre l’avesse saputo o avesse colto certe occasioni, sarebbe stata in grado di mettere a frutto il suo talento straordinario. Di sicuro sarebbe stata più felice. Ecco, non sprechiamo le nostre occasioni.
Grazie!