L’ultima campanella è suonata negli istituti scolastici italiani che, durante la pandemia hanno cercato di colmare il vuoto di strumenti, competenze e operatività come meglio hanno potuto. Le criticità emerse ora spingono ad una riflessione più grande, soprattutto in relazione ai tanti bambini e ragazzi con disabilità di vario genere che hanno trovato enormi difficoltà nel dover districarsi con gli strumenti standardizzati offerti dal mondo della scuola, non pensando a tutte quelle peculiarità, sfaccettature che la disabilità abbraccia. Chi per lavoro a vario titolo e grado, segue allievi speciali, ne esce arricchito. Ogni individuo portatore di un qualsiasi tipo di deficit offre opportunità unica di creare un background irripetibile all’insegnante di sostegno o all’assistente che lo supporta . Occorre però che gli operatori scolastici siano formati a loro volta per fronteggiare questa unicità. Il discorso dell’Onorevole Giusy Versace, capofila di molte battaglie inclusive rimarca questi aspetti a cavallo della chiusura dell’anno scolastico affinche’ si facciano bilanci di ciò che è stato perchè la prima campanella non è poi così lontana.
Uno degli aspetti più concreti e reali delle parole pronunciate in aula è il senso di disorientamento in cui sono stati lasciati genitori e soprattutto ragazzi in relazione alla didattica a distanza. La socialità dei ragazzi è stata messa in secondo piano rispetto alle materie principali. I genitori sono stati gravati dell’incombente compito di doversi sostituire ai professionisti della formazione per colmare il gap didattico provocato dal covid rischiando di compromettere i progressi fatti a suon di sacrifici tanto degli studenti quanto di chi quotidianamente si sforza di rendere routine un percorso mirato personale e calibrato sulle reali necessità degli studenti. Ora che la campanella è suonata, non c’è vacanza, c’è più lavoro da fare perchè la scuola non può permettersi di essere seconda, il digitale offre strumenti e opportunità ma occorre saper dialogare con la tecnologia e renderla friendly per tutti.
Seppur faticosa, difficile e impegnativa la disabilità o il disturbo dell’apprendimento o altre manifestazioni dello spettro autistico, devono spingerci oltre. E’ bello lasciarsi travolgere dalla natura dell’essere umano proteso verso il superamento di limiti legati all’incapacità o all’inadeguatezza di sentirsi all’altezza del compito per scoprire che far sentire la nostra presenza è di per se’ una vittoria per chi vive in una situazione di isolamento (involontario) rispetto alla società per la propria disabilità.
Durante il lockdown, con le scuole chiuse, su Rai Play e su Rai YoYo, hanno fatto l’ingresso nelle case di tutti i bambini con deficit e non, Lampadino e Caramella i protagonisti del primo cartone animato inclusivo al mondo. In collaborazione con Rai Ragazzi, la società di produzione romana Animundi ha ideato e codificato grazie alla collaborazione di strutture cliniche specifiche, un modulo di lavoro unico al mondo, il “Cartoon Able” comprensivo di voce narrante, sottotitoli, interpreti della lingua dei segni, una grafica e uno stile di animazione non invasivi. Oltre due anni di lavoro, hanno portato alla realizzazione di una miniserie della durata di 6 minuti costruiti per adattarsi alla diversa sensibilità e ai diversi livelli di competenza di ogni bambino tra i 2 e i 6 anni, che permette anche a non-udenti, non-vedenti e a chi è affetto da autismo, di seguire le avventure dei piccoli protagonisti insieme ai loro amici animali. Alla finalità ludica unisce una componente dal forte impatto sociale, favorendo lo scambio tra i piccoli spettatori, che impareranno ad accogliere con naturalezza la diversità di ciascuno e a praticare con disinvoltura linguaggi diversi.
Per la sua valenza pedagogica e sociale, il progetto ha ottenuto il contributo economico del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e, fin da subito, ha conquistato il mondo dell’imprenditoria, dell’arte e dello spettacolo. «Anche e soprattutto in un periodo di emergenza come questo, il tema dell’inclusione è essenziale, per essere vicini come servizio pubblico ai bambini che devono affrontare maggiori difficoltà e alle loro famiglie» ha detto Luca Milano, direttore di Rai Ragazzi.