Occorre intelligenza emotiva e ascolto per superare stress e pressioni
Solo lo scorso settembre ci sono state 1,8 milioni di ricerche su Google per il termine ansia, con un aumento del 20% rispetto al 2019; come mantenere la salute mentale è stato l’obiettivo cercato a livello mondiale come mai prima d’ora.

Il Times recentemente ha nominato Simone Biles atleta dell’anno per il grande valore sociale della scelta di rinunciare a disputare la gara a squadre alle Olimpiadi 2020 a cui era arrivata sentendo tutto il peso del mondo sulle spalle.
“Devo salvaguardare la mia salute mentale e non mettere a repentaglio il mio benessere” ha detto Simone Biles; un traguardo raggiungibile frutto di equilibrio tra mente e corpo.
Stress è il maggior nemico invisibile degli italiani
Dall’ultima ricerca dell’ Osservatorio di Reale Mutua sul welfare, l’89% degli italiani dichiara di essere troppo stressato, sottoposto a un carico di pressioni, incombenze e preoccupazioni che riduce la qualità della vita e arriva molte volte a incidere negativamente sulla salute, il lavoro e le relazioni sociali.

Se l’attività lavorativa è fonte di stress secondo due italiani su tre (39%) con tutti i suoi possibili effetti sul benessere fisico e mentale, la prima causa scatenante è l’insoddisfazione economica (55%), dovuta a una remunerazione insufficiente e comunque non in linea con le proprie aspettative, seguita dai carichi e ritmi di lavoro spesso pressanti (46%) e dalla mancata realizzazione professionale (46%), che aumenta il senso di inadeguatezza e di insuccesso.
Tra le altre fonti stress, la carenza di tempo per sé (38%), il clima competitivo all’interno dell’azienda (34%), che porta a vivere in modo non sereno l’ambiente di lavoro, e il pendolarismo (31%).
L’azienda stessa, tuttavia, può fare la sua parte e prendersi cura della salute e del benessere dei dipendenti.
Gli italiani hanno le idee chiare: secondo l’Osservatorio di Reale Mutua ben il 56% degli italiani ritiene che potrebbe essere utile rivolgersi ad uno psicologo o psicoterapeuta per migliorare la propria salute mentale ed in particolare gestire meglio ansie e stress. Nel campione esaminato la percentuale sale nelle donne (64%) e negli under 30 (65%).
Proseguendo nell’indagine risulta inoltre un dipendente su tre vorrebbe che il datore di lavoro implementasse servizi di supporto psicologico per gestire l’ansia.
Il welfare psicologico entra in azienda: i vantaggi del benessere mentale dei dipendenti
Per contrastare il burnout dell’era pandemica, per molti analisti è necessario supportare la salute mentale, il più grande problema della forza lavoro.
Diversi studi confermano l’entità dell’impatto di queste difficoltà personali sulle identità professionali, e stanno conducendo gradualmente i responsabili HR a esplorare e adottare nuovi strumenti per affrontare un disagio sempre più diffuso, che non può che condizionare negativamente anche la produttività.
Ed è per questo che il welfare aziendale si apre alle terapie di benessere psicologico, un’area che raggruppa tutte quelle applicazioni e terapie digitali riservate alla salute psicologica, emotiva e comportamentale, che spaziano dalla promozione del wellness al cambiamento positivo, fino alle terapie per determinate psicopatologie.

Nuovo lessico per superare vecchi preconcetti
Questi segnali forti fanno comprendere quanto il “welfare psicologico” delle organizzazioni sia una chiave determinante per costruire un ecosistema di felicità professionale.
Nel mondo che stiamo ridisegnando, chiamati a ricostruire il nostro vivere, occorre pensare un dialogo nuovo per fuggire dalla vecchia normalità e allenare l’intelligenza emotiva, centro di risorse e rinascita.
METODO D.O.S.E.
I migliori guerrieri contro lo stress siamo noi stessi ma non ne siamo consapevoli. Dopamina, ossitocina, serotonina e endorfine (da cui l’acronimo D.OS.E.), sono i quattro neurotrasmettitori del benessere che siamo capaci di produrre quando viviamo in una condizione di benessere e di piacere in opposizione a cortisolo e adrenalina che sono invece gli ormoni dello stress.
Occorre consapevolezza e ascolto della propria sfera emotiva per comprendere fino in fondo come entrare in contatto con questa attitudine che tutti abbiamo nel raggiungere la nostra personale condizione di benessere. Tale competenza una volta allenata, si rivelerà preziosa anche nella sfera professionale.

Ne parliamo con Ambrogio Scognamiglio, docente universitario di comunicazione medico paziente ed intelligenza emotiva in ambito sanitario all’Università Cattolica del Sacro Cuore e al Policlinico Gemelli, Coach di supporto alla leadership, formatore esperienziale ed clown dottore.
D – Perché tutti abbiamo bisogno della nostra D.O.S.E.? Cos’è e in cosa consiste questo metodo?

Quando ci troviamo in uno stato di benessere il nostro cervello rilascia Dopamina, Ossitocina, Serotonina ed Endorfina, le cosiddette “sostanze chimiche del benessere” le cui iniziali hanno dato vita al nome del metodo.
D.O.S.E. è uno strumento di formazione che trae le sue fondamenta da studi e ricerche scientifiche e che fornisce strumenti pratici e teorici per attivare i neurostrasmettitori e neurormoni del benessere. Ognuno di noi ha dentro di sé un mondo di processi chimici e fisici chiamato “emozioni”, capaci di influenzare pensieri e comportamenti.
Riuscire a riconoscere questo mondo, dare un nome alle emozioni che lo popolano, allenarci a navigarne il loro corso, può aiutarci a dare la “giusta leggerezza” piuttosto che il “giusto peso” alle cose della vita.
D.O.S.E. allena all’uso consapevole della chimica corporea positiva; addestra il cervello ad incrementare i livelli endogeni di Dopamina, Ossitocina, Serotonina ed Endorfina; fornisce la chiave d’accesso all’Intelligenza Emotiva; mostra come diventare alleati delle proprie emozioni; aiuta a migliorare la comunicazione, la relazione e l’interazione con noi stessi e con gli altri.
D- In quali ambiti può essere applicato l’allenamento all’intelligenza emotiva di cui sei divulgatore?
In tutti gli ambiti della vita. Ovunque si voglia costruire una relazione sana di benessere con se stessi, con gli altri e con il contesto.
L’intelligenza emotiva si può allenare nella vita di tutti i giorni, in qualsiasi contesto: familiare, scolastico, lavorativo e sociale. Basta volerlo.

Il metodo D.O.S.E. organizza in tal senso percorsi di formazione dedicati alle scuole e alle università per rafforzare le interazioni umane, favorire l’equilibrio emotivo e l’apprendimento; percorsi aziendali per accrescere le abilità trasversali e migliorare le performance; percorsi volti ad incrementare le capacità relazionali e comunicative del personale ospedaliero per migliorare la relazione di cura; percorsi di crescita individuale finalizzati alla scoperta di uno stile di vita allineato alle emozioni, ai valori fondamentali che trainano la motivazione personale.
D- Dove è possibile scoprire gli appuntamenti e le ultime novità del mondo D.O.S.E.?
Sul sito ufficiale: https://www.latuadose.com/riattiva-il-benessere-dose/ ma anche sui social collegati al sito.
D – Infine, un’ultima domanda, dopo aver scoperto quante anime professionali convivono dentro di te, quale senti più tua?
Tutte le anime convergono in una sola, l’una è il motore dell’altra, l’una esiste insieme e per l’altra. Il clown fa sorridere il docente e il coach supporta entrambi.